Chirurgia endoscopica dei seni paranasali

Per chirurgia endoscopica dei seni paranasali si intende una tecnica chirurgica che si avvale della visione endoscopica del campo operatorio e di una strumentazione microchirurgica dedicata.

Con essa è possibile raggiungere, in visione diretta, le cavità paranasali asportando la mucosa degenerata nel rispetto delle strutture anatomiche e quindi del funzionamento del naso. Questo tipo di intervento prevede una anestesia generale ed una ospedalizzazione che varia a seconda del tipo di procedura necessaria nello specifico caso clinico. Il paziente avrà dei tamponi nel naso (di materiale sintetico-spugnoso e/o una schiuma emostatica) che porterà per circa 72 ore.

In alcuni casi sarà possibile utilizzare anche una nuova procedura chiamata "sistema entellus" di dilatazione con palloncino dei seni paranasali. Tale procedura è ancora meno invasiva del trattamento endoscopico classico. Infatti tale metodica nasce proprio per rispettare completamente le strutture nasali, compresa la mucosa che non viene assolutamente danneggiata.

In tal modo sarà possibile un recupero immediato della funzionalità nasale e se non si associa ad altre procedure non si dovrà nemmeno posizionare un tampone nasale. Con tale tecnica si procede, introducendo una piccola sonda nella cavità nasale, alla dilatazione degli spazi che mettono in comunicazione le cavità paranasali con il naso, restituendo ad esse la pervietà necessaria al passaggio dell’aria ed al drenaggio delle secrezioni.

Rimanendo nell’ambito della chirurgia mininvasiva dei seni paranansali, nelle forme di sinusite cronica limitate all’etmoide è da oggi possibile un altro tipo di trattamento che prevede il posizionamento, all’interno dell’etmoide, di un dispositivo che provvede al rilascio controllato, nell’arco di 28 giorni, di un cortisonico che ha lo scopo di trattare localmente lo stato infiammatorio riducendo o addirittura eliminando la necessità di un trattamento chirurgico più esteso.

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